Touch point. Comunicare nell’iperconnessione

Sono qui raccolte, in forma organizzata, una serie d’idee, opinioni ed esperienze che hanno popolato gli incontri di cultura economico-manageriale dell’Area Marketing Luiss Business School. I Marketing Talk Show, questo il loro “brand name”, hanno lo scopo di far incontrare dei testimonial qualificati con gli allievi della Scuola, junior ed executive, in un contesto informale e aperto. In questo “primo round” dei Talk Show – durato un anno e mezzo circa – imprenditori, manager, professionisti e ricercatori universitari si sono incontrati per dibattere intorno al tema del cambiamento di condotta delle imprese, indotto da due fenomeni paralleli: la media revolution – che sta modificando le abitudini di consumo mediatico delle persone “spalmando” le audience tradizionali nello spazio e nel tempo – e il cambio di paradigma del marketing – che sempre più intensamente imposta gli scambi di mercato su formule relazionali, bidirezionali e a elevata intensità fiduciaria.

Contributi di: Giuliana Antonucci (Sapienza Università di Roma), Nicola Arcieri (RDS), Nicola Arnese Fabio Babiloni (Sapienza Università di Roma) Angelo Baiocchi (Vivaki), Graziano Ferrari Taide Guajardo (Procter & Gamble Italy) Alessandro Loro (IGPDecaux), Alberto Marinelli (Sapienza Università di Roma), Marco Massarotto (Hagakure), Alessandro Militi Pepe Moder (Barilla), Luigi Perissich (Confindustria Servizi innovativi e Tecnologici)Salerno (Neopsis), Carlotta Ventura Italia), Fulvio Zendrini.

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GfK: Boom degli smartphone. aumentano le vendite di elettrodomestici, in calo la Consumer Elettronics.

GfK Retail and Technology, società leader nelle ricerche di mercato, ha presentato l’andamento dei mercati del settore Consumer Technology (Consumer Electronics, telefonia, IT, piccoli e grandi elettrodomestici) nei principali paesi europei in occasione dell’IFA di Berlino.

Consumer Electronics
Nei sei Paesi dell’Europa Occidentale (Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Gran Bretagna) il mercato della Consumer Electronics ha registrato una significativa decrescita sia ad unità che a valore nei primi sei mesi del 2011: le vendite sono calate dell’11,3% rispetto allo stesso periodo del 2010. Il trend negativo è da ricondursi alla mancanza di importanti eventi sportivi, all’esaurirsi del processo di switch off della tv analogica in alcuni Paesi, ed alla difficile situazione economico-finanziaria che sta attraversando tutta l’Europa.
Per quanto riguarda le Flat TV, il mercato segna un calo nelle vendite del 14%: rispetto al primo semestre 2010 il mercato ha registrato una flessione dell’8% a quantità, mentre continua il fenomeno della costante riduzione nei prezzi. Le innovazioni di prodotto (3D, HDTV, Wi-Fi, Internet TV) per il momento sembrano non riuscire a bilanciare efficacemente la flessione del mercato. Le dimensioni di schermo da 32 pollici rimangono il segmento più venduto, mentre la fascia superiore ai 40 pollici genera nel suo complesso una quota di mercato vicina al 50%.
Il futuro del settore sembra rivolta soprattutto all’innovazione del 3D: GfK Retail and Technology prevede infatti vengano venduti 6,4 milioni di TV 3D in Europa Occidentale.
Il mercato dei registratori/lettori DVD e Blu-ray in continua a mostrare tendenze negative. Le vendite di lettori DVD e Blu-ray in alcuni Paesi hanno addirittura perso più di 40 punti percentuali. La causa principale è da ricondursi alla pesante riduzione nella domanda di lettori di DVD (-29% di unità vendute in Europa Occidentale), mentre il segmento Blu-ray è cresciuto del 20% raggiungendo 1,5 milioni di unità vendute. Anche il mercato dei lettori Blu-ray soffre però della riduzione dei prezzi medi, che generano una crescita a valore limitata al 5%.
Benché il mercato stia vivendo un momento certamente difficile, GfK and Technology prevede una ripresa del settore nella seconda metà dell’anno in corso.

Telefonia
Nei primi sei mesi dell’anno, le vendite di telefoni cellulari in Europa sono incrementate del 4%. Gli smartphone, in particolare, hanno vissuto un vero e proprio boom (+ 79% a quantità), e sono stati quindi in grado di compensare il calo del 15% delle vendite dei cellulari tradizionali, e quelli con sistema operativo chiuso. Attualmente, più di un telefono su tre venduto in Europa è uno smartphone, e questo dato è destinato ad aumentare ulteriormente.
Allo stesso tempo, il sistema operativo “open” Android ha ulteriormente incrementato la propria quota di mercato: quasi il 43% degli smartphone venduti a giugno 2011 utilizza infatti questo sistema. Il prezzo medio in Europa di un telefono con sistema operativo Android (senza contratto di utenza) a giugno 2011 è di 308 euro, ulteriormente calato rispetto ai 376 Euro di un anno fa (-18%)

Information Technology
E’ ancora positivo il settore IT in Europa, che ha registrato un aumento dell’11% nei primi sei mesi del 2011, pur con sensibili differenze tra mercato consumer e B2B. In Europa Occidentale il mercato consumer sembra essersi saturato nei primi sei mesi del 2011, con vendite in calo del 4%. Permangono solo nicchie di mercato positive, quali come monitor di grande formato, hard disk esterni portatili e web book (tablet PC).
E’ invece completamente opposta la situazione B2B: in Europa Occidentale le vendite nella prima metà dell’anno registrano un incremento del 22%, supportate da un maggiore orientamento delle aziende verso il cloud computing.

Piccoli elettrodomestici
Il mercato europeo dei piccoli elettrodomestici è costantemente in crescita nei primi sei mesi del 2011. In Europa Occidentale le vendite sono aumentate del 5% rispetto all’anno precedente, mentre nei Paesi dell’Europa dell’Est si è registrata una crescita impressionante, pari al 25%. Complessivamente in Europa il mercato è cresciuto dell’8%.
Incrementi a due cifre nelle vendite di piccoli elettrodomestici si sono registrati in Ucraina, Polonia, Russia e Repubblica Ceca. Dal punto di vista dei prodotti, i prodotti maggiormente in crescita nell’Europa orientale sono l’aspirazione, le brocche per filtraggio dell’acqua, i food preparator, i ferri a vapore, e le macchine per caffè espresso. In Europa Occidentale continua il successo dei prodotti soggetti a maggiore innovazione, quali le macchine per caffè espresso (in particolare il segmento porzionato chiuso), il segmento aspiratori robot, i food preparator, gli spazzolini da denti elettrici. La crescita è spiegata principalmente da due motivi: non solo i consumatori hanno effettuato più acquisti, ma hanno anche speso di più, rivolgendosi verso prodotti innovativi a prezzo medio più elevato.
Le vendite sono cresciute sia nel canali tradizionali sia online. La quota delle vendite via internet è aumentata del 3%, raggiungendo un peso medio del 13% in Europa Occidentale (lo shopping online è aumentato soprattutto il Germania e Olanda) e l’8% in quella orientale (soprattutto in Repubblica Ceca).

Grandi elettrodomestici
Prosegue anche nella prima metà del 2011 il trend positivo a livello mondiale per il mercato dei grandi elettrodomestici. In Europa, e in particolare nei Paesi dell’Est, questo mercato ha registrato tassi di crescita estremamente positivi. In Africa e Medio Oriente la domanda è in crescita, ed i Paesi Asiatici detengono ancora una quota importante nello sviluppo globale. Nord America ha invece registrato una flessione di mercato, dovuto principalmente alla difficile congiuntura economica ed al rallentamento del mercato immobiliare. In crescita è anche il Sud America.
Il trend positivo è dovuto da sia alla crescente domanda nei paesi emergenti, sia allo spostamento verso prodotti di qualità più elevata e di maggiore efficienza energetica.
In Russia le vendite di grandi elettrodomestici hanno raggiunto il livello più alto dal 2006, con una crescita a due cifre, mentre segnali di ripresa sono evidenti anche in Polonia, Romania, Slovacchia e Repubblica Ceca. I mercati dell’Europa occidentale hanno continuato a svilupparsi positivamente, con l’eccezione dei paesi PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna).
La forte crescita in Medio Oriente e Africa è continuata anche nella prima metà del 2011: in Arabia Saudita si è registrata una crescita del 30% nella domanda di frigoriferi, lavatrici, forni e microonde. Anche in Africa il mercato è cresciuto nel primo semestre dell’anno, specialmente nel settore dei frigoriferi che hanno rappresentato più della metà delle vendite totali. L’Asia rimane uno dei motori della crescita del mercato dei grandi elettrodomestici: sebbene nella prima metà del 2011 i due principali mercati, Cina e India, siano cresciuti più lentamente rispetto agli anni precedenti, la crescita in tutto il continente continua, con un tasso di crescita sopra la media rispetto allo scenario mondiale.

Dati Audiweb di giugno 2011

Audiweb pubblica i risultati della Ricerca di Base sulla diffusione dell’online in Italia e i dati di audience del mese di giugno 2011

Nel mese di giugno 2011 l’audience online cresce del 10,4% su base annua raggiungendo 26,2 milioni di Italiani dai 2 anni in su che hanno navigato almeno una volta attraverso un PC

In base al nuovo report trimestrale della Ricerca di Base sulla diffusione dell’online in Italia, il 62,3% delle famiglie italiane – 13,2 milioni – dichiara di avere un collegamento a internet da casa, con un incremento dell’11,3% su base annua

Sono 35 milioni gli Italiani con un collegamento a internet da qualsiasi luogo, il 73% della popolazione tra gli 11 e i 74 anni, con una crescita del 7,5%

Aumenta del 73,7% in un anno anche l’accesso da mobile, con 8,3 milioni di Italiani che dichiarano di avere un cellulare con connessione a internet
www.audiweb.it

 Audiweb luglio2011
Audiweb sintesi dati giugno2011

Ricerche chiave per le sfide del futuro – HP Lab

Syndicated from http://www.hpl.hp.com/research/ – LABS HP.

Social Computing Lab

Presentato il 9° Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione «I media personali nell’era digitale»

Un italiano su due sul web
È quanto emerge dal Nono Rapporto sulla comunicazione presentato al Senato. Cresce l’utenza italiana di Internet e nel 2011 sfonda la soglia del 50% della popolazione italiana. Il dato complessivo si spacca tra l’87,4% dei giovani (14-29 anni) e il 15,1% degli anziani (65-80 anni); tra il 72,2% dei soggetti più istruiti e il 37,7% di quelli meno scolarizzati

Palinsesti e fonti d’informazione «fai da te»: è l’era dei consumi multimediali personali e autogestiti
Utenti Internet oltre quota 50%. Giornali in crisi: -7% di lettori in due anni. Press divide: i mezzi a stampa fuori dalla «dieta mediatica» del 53,3% dei giovani. Che fanno volare gli smartphone, per informarsi usano i tg (69,2%) tanto quanto Google (65,7%) e Facebook (61,5%), e guardano la tv su YouTube (47,6%)

Roma, 13 luglio 2011 – L’evoluzione dei consumi mediatici. L’utenza complessiva della televisione rimane stabile al 97,4% della popolazione italiana. Ma è avvenuto un ampio rimescolamento al suo interno. Gli spettatori della tv digitale terrestre sono aumentati di oltre 48 punti percentuali tra il 2009 e il 2011 arrivando al 76,4% della popolazione, ovviamente a scapito della tv analogica (-27,1%). La tv satellitare mantiene costante la sua quota di telespettatori (il 35,2% degli italiani). La web tv aumenta di ulteriori 2,6 punti percentuali nell’ultimo biennio, con un’utenza complessiva al 17,8%. Mentre la mobile tv rimane a livelli bassi, relegata a un pubblico saltuario e di nicchia (0,9%). Soprattutto i giovani (14-29 anni) diversificano ampiamente le possibilità attraverso le quali seguire le trasmissioni televisive. Il 95% utilizza la tv tradizionale (analogica o digitale terrestre), il 40,7% la web tv, il 39,6% la tv satellitare, il 2,8% l’iptv, l’1,7% la mobile tv. Anche l’ascolto della radio in generale rimane stabile, sempre a livelli molto alti di utenza (otto italiani su dieci). Si rafforza l’autoradio, con il 65,2% di utenza, incrementando nell’ultimo biennio di 1,4 punti percentuali i suoi ascoltatori. Stabile l’ascolto della radio via Internet (8,4%) o tramite il cellulare (7,8%), in lieve flessione l’uso del lettore mp3 come radio (14,8%), in molti casi soppiantato dagli smartphone.

Volano gli smartphone, ma solo tra i giovani. L’uso del telefono cellulare in generale fa registrare una flessione (-5,5% tra il 2009 e il 2011), complici gli effetti della crisi. E c’è una migrazione dell’utenza dagli apparecchi basic (-8%), con funzioni limitate alle sole telefonate e all’invio e ricezione degli sms, agli smartphone (+3,3%, con un’utenza che sale complessivamente al 17,6% e al 39,5% tra i giovani). Va ricordato che questi dati non rilevano il possesso dell’apparecchio, bensì ne misurano l’utilizzo effettivo.

Prosegue la crisi della carta stampata. Si conferma il periodo di grave crisi attraversato dalla carta stampata. I quotidiani a pagamento (47,8% di utenza) perdono il 7% di lettori tra il 2009 e il 2011 (-19,2% rispetto al 2007). La free press cresce di poco (+1,8%, salendo al 37,5%). I periodici resistono, specie i settimanali (28,5% di utenza). Si tratta di media soprattutto per donne: più di una su tre legge i settimanali (il 36,4% del totale), mentre solo un uomo su cinque fa altrettanto (il 20,4%). Tengono anche i libri, con il 56,2% di utenza, ma il dato si spacca tra il 69,5% dei soggetti più istruiti che hanno letto almeno un libro nell’ultimo anno, contro il 45,4% delle persone meno scolarizzate. Gli e-book non decollano (1,7% di utenza). Stabile la lettura delle testate giornalistiche on line (+0,5%, con un’utenza del 18,2%), che però non si possono più considerare le versioni esclusive del giornalismo sul web, perché i diversi portali Internet di informazione contano oggi un’utenza pari al 36,6% degli italiani.

Superata la soglia del 50% di utenti di Internet. Cresce l’utenza di Internet, che nel 2011 sfonda finalmente la soglia del 50% della popolazione italiana, attestandosi per l’esattezza al 53,1% (+6,1% rispetto al 2009). Il dato complessivo si spacca tra l’87,4% dei giovani (14-29 anni) e il 15,1% degli anziani (65-80 anni), tra il 72,2% dei soggetti più istruiti e il 37,7% di quelli meno scolarizzati.

Si attenua il digital divide, si amplia il press divide. Se una metà del Paese ha compiuto il salto oltre la soglia del digital divide, che va attenuandosi, il press divide invece aumenta. È il nuovo divario tra quanti contemplano nelle proprie diete i media a stampa e quanti non li hanno ancora o non li hanno più. Ancora una volta è la fotografia di una società divisa in due. Da una parte, il 54,4% di italiani che si accostano ai mezzi a stampa, accompagnati o meno da altri media, diminuiti rispetto al 60,7% del 2009. Dall’altra, il 45,6% estraneo a questi media, percentuale aumentata rispetto al 39,3% di due anni fa. Che si tratti di persone che guardano solo la televisione oppure di raffinati acrobati del surfing su Internet, se leggono qualcosa lo fanno solo attraverso lo schermo. I giovani vivono abitualmente in rete (l’84,6%) e sono proprio loro, con una quota del 53,3%, ad abbandonare maggiormente la lettura di testi a stampa (nel 2009 quest’ultima percentuale si fermava al 35,8% della popolazione giovanile).  

Palinsesti multimediali personali e autogestiti. Oggi è sempre più l’utente a spostarsi all’interno dell’ampio e variegato sistema dei mezzi di comunicazione, vecchi e nuovi, per scegliere il contenuto che più gli interessa secondo le modalità e i tempi che più gli sono consoni: ognuno si costruisce una nicchia di consumi mediatici e palinsesti «fatti su misura». Indipendentemente dall’uso del televisore, il 12,3% della popolazione attinge ai siti Internet delle emittenti tv per seguire i programmi prescelti, il 22,7% utilizza YouTube, il 17,5% segue programmi tv scaricati tramite il web da altre persone. Il dato relativo ai giovani che guardano i programmi su YouTube sale al 47,6% (il 20,1% lo fa abitualmente). Il 36,2% dei giovani, inoltre, segue programmi scaricati da altri (si tratta di ragazzi che si scambiano file tra di loro) e il 24,7% ricorre ai siti web delle emittenti tv. Nei programmi seguiti via Internet, musica (18,3%), sport (11,7%) e film (9,9%) sono ai vertici dell’interesse.

Il mix delle fonti d’informazione. Nel mondo dell’informazione, la centralità dei telegiornali è ancora fuori discussione, visto che l’80,9% degli italiani li utilizza come fonte. Tra i giovani, però, il dato scende al 69,2%, avvicinandosi molto al 65,7% raggiunto dai motori di ricerca su Internet e al 61,5% di Facebook. A livello generale, al secondo posto si collocano i giornali radio (56,4%), poi i quotidiani (47,7%) e i periodici (46,5%). Dopo il televideo (45%), ci sono i motori di ricerca come Google (41,4%), i siti web di informazione (29,5%), Facebook (26,8%), i quotidiani on line (21,8%). Nel caso delle tv all news (16,3% complessivamente) risultano discriminanti l’età (il dato sale al 20,1% tra gli adulti) e il titolo di studio (il 21,7% tra i diplomati e laureati). Le «app» per gli smartphone sono al 7,3% di utenza e Twitter al 2,5%.

Informati e competenti, ma faziosi: il ritratto dei giornalisti italiani. Dei giornalisti è diffusa una rappresentazione di scarsa indipendenza ed eccessivo legame con il potere, politico o finanziario. Nonostante l’80,9% li consideri molto o abbastanza informati, il 76,8% competenti e il 71,7% chiari nell’esposizione dei fatti, per il 67,2% sono poco indipendenti e per il 67,8% molto o abbastanza spregiudicati. Questo li rende poco affidabili agli occhi della metà della popolazione (il 49,8%). Tra i giudizi negativi spicca il dato sulle smanie di protagonismo dei professionisti dell’informazione, giudicate eccessive dal 76,3% degli italiani. In una scala che va da 1 (minimo) a 10 (massimo), televisione e carta stampata non raggiungono il punteggio della sufficienza in termini di reputazione, secondo l’opinione degli italiani: 5,74 è il voto medio di credibilità della televisione e 5,95 è il voto dato ai giornali. Maggiormente credibili radio (6,28) e Internet (6,55), percepita come un mezzo più libero e «disinteressato».

Questi sono alcuni dei principali risultati del 9° Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione, promosso da 3 Italia, Mediaset, Mondadori, Rai e Telecom Italia, presentato oggi a Roma presso la Sala Capitolare del Senato da Giuseppe De Rita e Giuseppe Roma, Presidente e Direttore Generale del Censis, e discusso da Andrea Melodia, Presidente dell’Ucsi, Cesare San Mauro, Presidente dell’Advisory Committee di 3 Italia, Maurizio Costa, Amministratore Delegato di Mondadori, e Paolo Garimberti, Presidente della Rai.

Studio Legale Proia & Partners

Proia & Partners, fondato dal prof. Giampiero Proia, è lo studio legale per il diritto del lavoro, ma non solo:
con sedi a Roma e Milano lo studio mette a disposizione delle imprese la migliore esperienza per fornire assistenza, giudiziale e stragiudiziale, in tutto il territorio nazionale ed anche all’estero.
Un utile suggerimento per chi si occupa di marketing, di organizzazione e gestione del personale.

Think Smart Act Smart

Perhcè le persone intelligenti a volte fanno cose stupide

Un’interessante lettura su come evitare gli errori pensando intelligente.
Casi di studio ed esempi degli errori commessi dalle grandi menti della storia.

Nel 1970 Isaac Newton perse una fortuna durante il crollo del mercato azionario americano che aveva personalmente predetto.

http://www.thinksmart.it/2010/10/18/think-smart-act-smart-perche-le-persone-intelligenti-a-volte-fanno-cose-stupide/

Thinksmart.it

Thinksmart.it – Marketing, Web Marketing, Ricerche di Mercato e Statistica …online!
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Vendo mini cooper

Mini Cooper

Dati principali:
Tipo di veicolo: usata
Carrozzeria: 2/3-Porte
Anno: 09/2002
Chilometraggio: 33.000 km
Carburante: Benzina
Potenza: 85/116 (kW/CV)
Tipo di cambio: Manuale
Colore esterno: British
Porte: 3

Milano Today

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